venerdì 20 novembre 2015

Raccontare Raccontami...


Scrittura creativa
Partire da un incipit per creare un racconto


La maglia gialla

“La maglia gialla questa mattina non ha preso il via” annunciò la televisione,appena il nonno l'accese. Così. Dieci parole che mi si piantarono nel cuore come coltelli, una dopo l'altra, e che non mi tirerò mai via.
La maglia gialla era mio fratello Uccio.
“Valerio, perché Uccio non è partito?” mi chiese Tobia, il mio miglior amico.
Anche Bianca mi puntò addosso due occhi a forma di punto interrogativo, ma io più che alzare le spalle non sapevo fare. Perché non era partito?
Se mio fratello avesse respinto gli attacchi in quella tappa terribile, piena di salite, avrebbe portato la maglia gialla del primato fino a Parigi, avrebbe vinto il Tour a soli 21 anni e noi tutti lo avremmo raggiunto sui Campi Elisi per festeggiare. Una favola!
E invece la televisione mostrò le immagini di Uccio che saliva su un’auto della polizia francese e spiegava che era stato sospeso dalla corsa dopo un controllo anti-doping.
In un attimo, la vita della mia famiglia slittò come un tubolare sull'asfalto bagnato e si capovolse: dalla favola all’incubo.
Sapevo che i giornali avrebbero trasformato Uccio, il fratello che adoravo, in un mostro. E poi papà, che non aveva mai amato il ciclismo, dopo questa storia, sicuramente mi avrebbe impedito di fare ancora le gare. Neppure nonno Tino, che ha corso un giro d'Italia, avrebbe potuto aiutarmi.


L’auto della polizia arrivò alla centrale. Uccio appena uscito dall’auto fu travolto da una calca  di giornalisti: con le loro domande cercavano di far confessare il giovane ciclista prima che lo facesse il giudice.
In una stanza  ad aspettarlo c’era un  uomo. Uccio l’osservò timoroso; era alto, aveva un viso sereno e pallido.
La fronte alta troneggiava, incutendo rispetto, sopra il paio di sopracciglia bianche, di sotto alle quali due occhi  azzurri e profondi  guardavano il ragazzo con rimprovero e disappunto.
<<Voglio rifare il test>> disse Uccio con voce tremante. << Io sono innocente!>> disse addolorato.
<<Ragazzo, ti  seguo in TV  dall’inizio del tour , non posso credere che tu abbia assunto sostanze dopanti >> parlò l’uomo con voce tonante.
<< Sì, rifarai il test, ma per ora i miei uomini ti accompagneranno in un luogo sicuro, mentre io indagherò sugli altri ciclisti >> disse con fermezza.
Dopo due lunghissime interminabili settimane Uccio tornò in quella stanza al cospetto di quell’uomo che da subito sentì dalla sua parte.
L’uomo era sereno, per nulla accigliato e triste  come le era sembrato la prima volta che l’aveva visto.
<< Non avevo dubbi, sei un ragazzo pulito >>
Uccio a quelle parole sentì una gioia indescrivibile in  un attimo passò l’amarezza, la rabbia e l’insofferenza che da troppi giorni avevano tormentato la sua anima.
<<Sei stato vittima di un complotto >> disse il commissario.
<< Un ciclista, un certo Ivan con la complicità di alcuni medici corrotti ha alterato il tuo test, ma noi con le nostre accuratissime indagini abbiamo scoperto le loro malefatte >>  continuò l’uomo con soddisfazione.
La maglia gialla era di nuovo in gara, la verità aveva trionfato sulle menzogne.
Uccio  lo ringraziò e dopo  un abbraccio interminabile lo salutò. Non avrebbe mai dimenticato quell’uomo.
Nel frattempo Valerio, dopo la notizia che aveva fatto precipitare lui e la sua famiglia  nello sconforto, non se la passava troppo bene.
Suo padre, come aveva previsto, gli intimò di non prendere la bicicletta e borbottava che i suoi figli  erano troppo ingenui per praticare quello sport  e che lui li aveva avvisati quali schifezze li avrebbero fatti ingurgitare.
Era successo davvero! Come fare adesso per aiutare Uccio?
Doveva chiedere aiuto al nonno Tino, lui  era il solo che conosceva quel mondo, però il ciclismo pulito di trent’anni fa, no quello stupido di oggi con cui si  ha a che fare con persone senza scrupoli che si iniettano di tutto, senza nemmeno sapere cosa stanno facendo.
“Ci sono ciclisti juniores che nel valigino hanno aghi a farfalla, flebo, siringhe pronte. Borracce contenenti Coca Cola, caffeina, contramal e teofilina. La teofilina e la caffeina combinate assieme sono altamente nocive per la salute.” Valerio queste parole le aveva sentite in televisione  ne fu colpito a tal punto che ora riemergevano così chiare e crudeli, ma suo fratello proprio no, lui lo conosceva, era tutto d’un pezzo  ci teneva alla sua salute, non avrebbe mai ingerito tali schifezze…
Allora Valerio si recò dal nonno e gli comunicò il suo progetto: andare in Francia con la bici insieme ai suoi due amici, ai quali aveva precedentemente chiamato e avvisato.
Il nonno essendo molto anziano e debole decide di seguirlo con la sua macchina. Tutto questo, però, doveva avvenire di nascosto del padre.
La mattina dopo, verso le otto del mattino, Valerio e suo nonno si svegliarono, chiamarono Bianca e Tobia (che andranno in macchina col nonno) e partirono. Durante il viaggio fecero il giro di molte città, videro posti stupendi, fra cui monti maestosi, pianure ridenti al primo sole del giorno, colline verdeggianti, fiumi d’acqua pura e limpida e fitti boschi.
Ogni giorno al calar del sole si fermavano per riposarsi e dopo la lunga pedalata Valerio sprofondava in un sonno profondo per risvegliarsi il giorno dopo pieno di energia per riprendere il cammino.
Dopo parecchi giorni arrivarono finalmente in Francia. Subito dopo l’arrivo si recarono immediatamente alla centrale dove era stato portato  il  fratello.
Uccio stava lì, sul marciapiede, aveva appena varcata il portone di quel palazzo in cui era stato rinchiuso per due settimane. Davanti a sè vide spuntare il nonno e il fratello  con i suoi due amici. Ebbe un tuffo al cuore e, vergognoso ma felice, si avvicinò a  Valerio che sceso dalla bicicletta lo abbracciò.
Il tour de France oramai era perso ma Uccio quel giorno era felice come se lo avesse vinto. Era libero,  questo importava.
Dopo vari giorni di viaggio riuscirono a tornare in Italia  con le loro rispettive biciclette, dopo una lunga pedalata di riscatto i due giovani fratelli furono immortalati in un servizio fotografico che li rese famosi. 
Il padre nonostante fosse arrabbiato per la loro scampagnata con la bici era fiero dei suoi due figli  e  permise loro di continuare la  carriera di ciclista.
Dopo un lungo anno di allenamento Uccio e Valerio si presentarono in Francia per partecipare al Tour. Lo vinsero con assoluta parità ed insieme portarono a casa la famosa coppa tanto sognata.
                                                                                                              Classe II C


       Il viaggio di Valerio
         (a cura di Gaia De Michele)



martedì 6 ottobre 2015



                             L’uomo Vitruviano 



Vetruvio architetto mette nella sua opera d'architettura che le misure dell'omo sono dalla natura distribuite in questo modo. Cioè, che 4 diti fa un palmo e 4 palmi fa un pie: 6 palmi fa un cubito, 4 cubiti fa un homo, e 4 cubiti fa un passo e 24 palmi fa un homo; e queste misure son né sua edifizi.....Tanto apre l'omo ne' le braccia, quanto è la sua altezza. Dal disotto del  mento alla sommità del capo è l'ottavo dell'altezza de l'omo...
Dal gomito alla punta della mano fra la quarta parte dell'omo... Dal disotto del pie al disotto del ginochio fia la quarta parte dell'omo”.
                                                                                
                                di Leonardo da Vinci



ATTIVITA’
Italiano


-Ascolta la lettura dell’insegnante e poi rileggi il testo sottolineando tutti i termini  di cui ignori il significato.

-Usa il vocabolario on-line nella ricerca dei termini sottolineati.

-Riscrivi il testo in italiano moderno

-Lavora con il tuo compagno di banco in una attività di ricerca su internet a questo linK http://www.sapere.it/sapere/approfondimenti/storia/leonardo-da-vinci/domande-risposte/perche-uomo-vitruviano-leonardo-si-chiama-cosi.html per poter realizzare un’intervista a Leonardo

-Lavoro di gruppo: breve ricerca sulla storia delle unità di misura  a questo link   https://www.ps.camcom.gov.it/regolazione-del-mercato/metrologia-legale/compiti-e-storia/MET-03-00-Breve_storia_della_metrologia.pdf e costruire una tabella per ripercorrere le tappe più significative della storia della misurazione.

-Lavora con il manuale di storia e scrivi sul quaderno le caratteristiche principali del Rinascimento.



sabato 11 aprile 2015

La poesia consolatrice dell'anima


La poesia crepuscolare rriscoperta in Guido Gozzano

" Il mio sogno è nutrito d'abbandono,
di rimpianto. Non amo che le rose
che non colsi. Non amo che le cose
che potevano essere e non sono state...
Vedo la casa; ecco le rose
del bel giardino di vent'anni or sono! "



sabato 7 marzo 2015

Donna

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,

i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni….
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è a colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c`e` in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!!!


Madre Teresa di Calcutta

domenica 1 marzo 2015

POETI IN ERBA

Attività di scrittura creativa in classe...poesie in libertà.
Le poesie che seguono sono state scritte dagli alunni della I C e III C della scuola secondaria dell'I.C. L. van Beethoven di Casaluce.



Il piccolo gatto sull’albero
si è arrampicato,
ma con l’aiuto di una sedia
si è salvato.
La sua padroncina l’ha rimproverato,
ma lui con graffi l’ha ripagata. 
BRUSINI STEFANIA IIIC 

Fa le fusa
Il gatto mio
Se lo svegli ti graffia,
Ma se lo accarezzi
si calma.
Tutto il giorno
a stanar topi va,
ma di notte
con la luna giocherà
ESPOSITO ANTONIO III C

Libera è la mia vita.
Verde è il suo colore
come un prato fiorito
su cui corro lungo
una retta infinita.
Suoni di felicità
Mi fai ascoltare
e il gusto dello zucchero
mi fai assaggiare.
FRANZESE MIRKO  III C

Il gatto è sul divano
Dolcemente dorme
Uno squittio improvviso
Si sente
Apre gli occhi lentamente
Un salto e poi…  
Ohi, le mie tende!
Sono belle strappate
Dalle sue unghie affilate
FRANZESE VALENTINA  III C      



L’amore è un’attimo
che rincorre il secondo
che rincorre, a sua volta, il minuto
sessanta volte,
fino ad arrivare all’ora
di rivederti,
amore mio.
LICCARDO GENNARO IIIC 

Pulito e morbido
è il mio gatto,
saltellando va sul mio sofà.      
Con affettuoso giro
alla fine le fusa
 mi farà.
Menale Giusy  IIIC

Di colore celeste è la mia vita,
corre su di una retta infinita,
ascoltando suoni soavi.
Un gusto speciale ha,
un vestito liscio toccherai
e un profumo di fiori  sentirai
Moccia Angelamaria  III C

La vita ha il suono di un temporale,
nera e burrascosa è.
Di forma triangolare,romboidale e trapezoidale
un gusto amaro ha.
Se la tocco una pantera  sento sotto le mie dita.
Molitierno  Martina Classe III C

Ai miei occhi la vita è nera.
La vita è una retta infinita.
Ha il suono di un mare in tempesta
la vita.
La vita ha un gusto amaro
e  punge come la spina di una rosa.
PICONE  GIOVANNA      IIIC

La vita per me è bianca,
ma tu vita colore non hai.
Dolcissimi suoni mi fai ascoltare,
rumori sgradevoli mi fai evitare.
Sai essere dura e gelida a volte,
morbida e calda su tutto
ti preferisco.
RIGLIACO   MATTIA  IIIC

Sono come il mio gatto
Sette vite ho
Sette opportunità di cambiare avrò.
Sui divani rotti,
Come il mio gatto,                           
La mia anima dorme.
SABATINO NOEMI Classe IIIC   

Vita
Vita come ti   vedono i miei occhi? 
 Grigia.
Un suono acuto hai,
come il limone sei aspra
e se  potessi toccarti
un  fiore crespo saresti.
SABATINO NOEMI Classe IIIC 

Micio mio
Permaloso e graffiante
Sei  micio mio
che per nulla vuoi sapere
far le fusa
alla padroncina tua premurosa.
Il tuo gioco preferito?
Inseguir topi.
Io che di latte ti rimpizzo,
tu ingrato mi disprezzi.
SANTAGATA ERIKA  IIIC 





 
Vita
La vita per me è azzurra.
Infinita come il mare, piena di suoni soavi.
È dolce come un gelato,
se potessi toccarla un gabbiano sfiorirei
e libera nel cielo  volerei.
SANTAGATA ERIKA  IIIC 

Il gatto
Il gatto salta
dalla felicità
è un felino assai vivace,
ma se lo fai arrabbiare
lui inizia a graffiare.
 Tozzi  Pasquale  III C



 
AMICIZIA
L’amicizia è straordinaria,
gli amici si vogliono bene,
scherzano fra loro,
emozioni indimenticabili condividono.
Quanto è bella l’amicizia!
E quanto è  vero quel detto
  chi trova un amico
trova un tesoro”.
Tozzi  Pasquale classe III C 





VITA
La vita per me
è di  colore azzurro
 con tante sfumature
per le tante emozioni,
sentimenti e sensazioni
che provo ogni giorno…
giorno?che dico?
 ogni secondo.
La vita per me
è una semiretta
perché si sa quando
incomincia ma non
sappiamo quando finirà.
Per me la vita ha il
suono di un pianoforte
perché bisogna andare
piano e dobbiamo
essere sempre forti.
Per me la vita ha
il gusto di una
bella pizza
appena sfornata
perché anche se
ha un buon sapore
puoi scottarti.
Per me la vita
infine ha la consistenza
di una caramella gommosa
perché  dolce e morbida
è per me
la vita.
Tozzi  Pasquale classe III C 

Nel grande abisso marino
È nascosto un piccolo delfino                                                                     
Gioca spesso e volentieri
Pensate! Fino a sera ha giocato ieri.
Oggi, ahimè, non ha giocato
Tutto il mare si è ammalato.
Non c’è più nessuno a fargli compagnia
Solo soletto va con la sua malinconia. 
BRUSINI MARIO     IC  

Il mare è profondo e immenso
Sulla spiaggia mi fermo e penso.
Il mare è tranquillo e sereno
Mi stupisce in un baleno!
CAPACCIO MIRIAM   Classe I C               

E’ bello il mare e anche la campagna
Ma è ancor più bello andarsene in montagna.
Felice passeggio tra larici e abeti
In cerca di ghiri che dormon sereni.
NICCOLO’ CRISTIANO    I C

Vado sempre per campagne
A raccogliere castagne
Corro corro per i prati
Che di fiori son profumati.
ANNALAURA DI MARTINO  I C   

E’ molto bella la campagna
Forse è più bella la montagna
Con la neve tutta bianca
Che a sciare non mi stanco.
ESPOSITO LUIGI   I C

La spiaggia sabbiosa
È molto radiosa.
Quando il sole non c’è
Triste è!
LUCA FRANZESE  Classe I C                     



Sopra un prato ci son dei fiori,                                                                             
e dei coniglietti a giocar là fuori.
Nel cortile ci son le rose,
dove si posano le api dispettose.
FUSCO YLENIA  I C                                  



Il sole si sveglia contento
Mostrando il suo grande talento.
Gli uccellini cinguettano soavemente
Mentre i bambini ascoltano dolcemente
IOVENE GAETANO  IC    

Nell’oceano più profondo
Un pesce spada gira in tondo.
Il pesce palla biricchino
Al suo passaggio gli fa l’inchino.
MANNA GIUSEPPE   I C 

La campagna radiosa
Saluta nervosa.
L’estate se n’è andata
La nebbia si è alzata
È proprio bello ammirare la natura
La sua bellezza certamente cattura.
PICONE LUIGI   I C

L’Ambiente è pieno di sporcizia
Se lo aiuteremo crescerà la giustizia.
L’acqua è inquinata, la terra ancor di più
Dacci una mano, non inquiniamo più.          
RUSSO CARLANTONIO I C 

Il giardino era bello
Come un fiore all’occhiello
La farfalla allegra volava
E la pecora felice belava.
SCHIAVONE GIULIA    I C